Prevenzione – Mild cognitive impairment
Prevenzione – Mild cognitive impairment
Recentemente è stato introdotto un nuovo concetto, quello di Mild Cognitive Impairment (MCI), che si riferisce ad uno stato intermedio e di transizione tra il normale invecchiamento e la demenza, in particolare la demenza di Alzheiemer.
Gli studi hanno dimostrato che i soggetti individuati come MCI hanno un rischio elevato di sviluppare la demenza di Alzheimer.
Il quadro clinico dell’MCI si caratterizza dalla presenza di alterazioni cognitive, lamentate soggettivamente dal soggetto stesso o dai familiari, che non interferiscono con le normali attività della vita quotidiana.
Attraverso una valutazione neuropsicologica accurata e approfondita è possibile individuare questi quadri, allo scopo di identificare i soggetti a rischio per consentire al medico di formulare una prognosi e pianificare l’assistenza. Inoltre individuare precocemente gli individui a rischio permette di essere sottoposti preventivamente a trattamenti di stimolazione cognitiva in modo tale da agire per rallentare il peggioramento dei deficit cognitivi. Infatti, attraverso esercizi carta e matita o programmi computerizzati è possibile stimolare e migliorare la funzione cognitiva compromessa tramite:
- Stimolazione delle diverse componenti dell’attenzione (Attention Process Training)
- Stimolazione delle funzioni esecutive (Problem Solving Training) ed esercizi in grado di stimolare la flessibilità cognitiva
- Stimolazione delle funzioni mnestiche attraverso esercizi che permettono di stimolare il mantenimento temporaneo delle informazioni e la loro elaborazione (esempio PASAT) ed esercizi che permettono l’apprendimento di strategie utili alla codifica e al recupero di informazioni (esempio memotecniche verbali, memotecniche visive e il metodo PQRST)
- Stimolazione delle abilità linguistiche attraverso esercizi volti al miglioramento sia della produzione che della comprensione linguistica
- Stimolazione delle abilità visuo-spaziali attraverso esercizi volti a implementare strategie esplorative visuo-spaziali funzionali ed efficaci.
Per questi quadri clinici risulta importante associare la stimolazione cognitiva con la stimolazione motoria, infatti studi scientifici hanno dimostrato che l’esercizio fisico tende a migliorare la performance cognitiva e ritardare la perdita dell’autonomia funzionale.